mercoledì 11 luglio 2012


Commento all’articolo di Anna Chiara Lugarini 
Un blog esplosivo e una radio per “fare” italiano oggi
Davvero interessante e sorprendente scoprire che anche le insegnanti di Lettere si sono aperte alla tecnologia e abbiano usato in classe i nuovi strumenti tecnologici per rendere protagonisti i propri studenti del proprio percorso di apprendimento. Durante l’anno scolastico appena concluso una professoressa di una scuola milanese ha dato una nuova impostazione all’insegnamento della letteratura (considerata dalla maggior parte degli studenti noiosa e poco utile)legandola ad un blog e ad una radio curati dagli alunni. Ciò ha permesso agli studenti di creare e modellare sui propri bisogni, sui propri dubbi e sui propri punti di forza il percorso didattico annuale. Come scrive la giornalista: “Gli studenti diventano in questa didattica autori e attori del processo di apprendimento e di costruzione della conoscenza insieme al docente”. La pubblicazione di contenuti ha reso gli alunni più attenti alle produzioni orali e scritte, disposti (o costretti ?!) a curare la forma oltre che i contenuti poiché a questi potevano accedere non solo gli addetti ai lavori, ma potenzialmente tutti. Uno degli aspetti più apprezzabili di questa esperienza formativa, a mio parere, è la condivisione non solo dell’apprendimento , ma anche della correzione tra pari dei propri lavori; ciò responsabilizza lo studente e permette all’insegnante di capire al meglio il livello di apprendimento di tutti gli studenti. Finora pensavo che la correzione tra pari fosse una strategia adoperata per l’insegnamento della lingua straniera, soprattutto durante la produzione orale o scritta, questa esperienza mostra, invece, che è un’ottima strategia da applicare anche per la letteratura italiana e, a questo punto, utilizzabile per altre materie. Gli originali obiettivi:
-          favorire la partecipazione e la capacità di esprimersi da parte di tutti gli studenti, anche con tempi diversi;
-          rafforzando la capacità di comprendere e rielaborare, di collegare e integrare contenuti anche quando proposti attraverso linguaggi diversi, e di costruire significati condivisi e meno superficiali;
-          creare senso di appartenenza e di condivisione grazie al blog che si configura;
-          educare gli studenti a un uso critico e costruttivo del web e delle TIC;
sono stati raggiunti con successo, a questi si sono aggiunti altri traguardi, in termini di acquisizione di conoscenze, competenze e abilità, di motivazione e di compartecipazione. Questi sono solo alcuni dei motivi per cui l’esperimento va sicuramente replicato e, direi, preso seriamente in considerazione anche dagli insegnanti di materie umanistiche.

venerdì 29 giugno 2012

I libri di testo nell'era digitale. Ancora una volta il punto di partenza è un articolo di Marconato, questa volta dedicato al libro digitale. Un aspetto molto importante della questione è il valore che l'insegnante attribuisce al libro di testo, lo considera come uno strumento indispensabile e vincolante o lo considera come un raccoglitore di idee, dal quale partire per creare il proprio percorso didattico? Per quanto mi riguarda, faccio parte della prima categoria. Nella mia lunga carriera da studentessa ho considerato il libro come una bibbia e se penso al mio futuro da insegnante penso che trasmetterei lo stesso "rigoroso rispetto" ai miei alunni. Grazie sia al master che al percorso riflessivo degli ultimi mesi, sto cercando di lavorare sull'aspetto creativo della progettazione tanto di una singola lezione quanto di un intero percorso. Penso che la mancanza di esperienza abbia un ruolo fondamentale. Un'altra sfida nella sfida è rappresentata dalla tecnologia che coinvolge anche il mondo della scuola, il libro digitale è una tappa molto vicina. C'è molto da lavorare ancora!!!

Alcune riflessioni sull'articolo: "La grande sfida della didattica"

In seguito alla lettura dell'articolo di Marconato: "La grande sfida della didattica", vorrei condividere alcune considerazioni. L'impegno che l'insegnante per primo e lo studente in secondo luogo dovrebbero dedicare alla proposta  e alla ricerca della motivazione, implica uno sforzo, probabilmente nuovo, per il docente. L'insegnante dovrebbe essere maggiormente consapevole di avere di fronte delle persone "in formazione", alla ricerca di senso sia per quello che fanno (studiare) sia per quello che diventeranno (uomini e donne del domani). Dovrebbe, quindi, progettare la propria didattica su questa consapevolezza e utilizzare il materiale didattico come stimolo o come vero e proprio strumento per far emergere i talenti che ciascun studente nasconde inconsapevolmente.